Si è svolta martedì scorso, presso il ristorante l’Acqua Rossa di Viterbo, la festa in onore di Oney Tapia, fresco oro nel lancio del disco alle Paralimpiadi di Parigi 2024. L’atleta italo/cubano, da più di ventanni in Italia, vive a Bergamo dove ha iniziato la sua avventura nell’atletica dopo l’incidente che lo ha privato della vista. Nel 2024 le Fiamme Azzurre, sua società di appartenenza, con il responsabile della squadra paralimpica Omar Sacco, hanno avviato un progetto specifico per Oney per questa stagione che ha visto il capoluogo della Tuscia come centro della sua preparazione, allo scopo di affrontare gli importanti appuntamenti internazionali come i Campionati mondiali di Kobe in Giappone e le Paralimpiadi di Parigi, gare che in passato gli erano sfuggite ma questa volta lo hanno visto primeggiare.
La mossa delle Fiamme Azzurre della Polizia Penitenziaria si è rivelata vincente, la preparazione svolta a Viterbo presso Il Campo Scuola ha dato i suoi frutti, l’impianto si è rivelato all’altezza del compito, consentendo all’atleta di allenarsi nel giusto modo grazie anche agli spazi in esso presenti, affidabili e capaci di dare sicurezza all’atleta, come la sala muscolazione, la pedana di lancio e la relativa gabbia di protezione. Oney è stato ospitato presso gli alloggi della Polizia Penitenziaria, molto vicini al campo di allenamento e ciò gli ha dato una sicurezza e un confort in più facendolo sentire protetto e rassicurato.
Nella cerimonia di saluto, svoltasi in un clima di vera gioia e partecipazione, in rappresentanza del Comune di Viterbo era presente l’Assessore Emanuele Aronne che, nel portare il suo saluto e quello della Amministrazione comunale, ha sottolineato il valore dello sport paralimpico nell’attuale società e il ruolo che esso ha svolto anche nella nostra città nel corso degli anni, puntualizzando che una delle prime società in Italia, se non la prima, la Vitersport, è stata l’apripista più di 50 anni fa di uno sport che adesso sta riscuotendo un vasto consenso tra l’opinione pubblica. Ne sono testimoni la bellezza della cerimonia di apertura a Parigi, gli stadi pieni ed il successo degli atleti italiani. Questa realtà sopra descritta, ha poi concluso l’Assessore Aronne che ha mostrato di conoscere molto bene l’ambiente paralimpico, è stata possibile grazie all’impegno della Scuola, del Coni, delle Amministrazioni locali, delle società sportive del territorio, che in sinergia hanno fatto un lavoro di integrazione e di inclusione che fa dell’Italia uno dei paesi all’avanguardia a livello internazionale.
Gli ha fatto eco Oney Tapia, che, nel ringraziare i suoi allenatori Antonino Morabito e Sergio Burratti, ha rivolto un pensiero alla città di Viterbo che lo ha accolto, a tutti coloro con cui è entrato in relazione, i tecnici, gli atleti, i dirigenti dell’atletica, gli insegnanti e in particolare i professori della scuola Egidi di Viterbo, che sono riusciti con la loro disponibilità ed accoglienza ad attenuare la nostalgia per la lontananza dalla sua città e dai suoi affetti più cari.
Presenti alla cerimonia circa 50 ospiti tra i quali ci piace ricordare: il vice presidente dell’Alto Lazio Fabrizio Maiolati che nel suo intervento ha sottolineato come il percorso tecnico sia andato di pari passo con quello umano e proprio questo doppio percorso è stato alla base del suo successo; l’Atletica Vetralla, presente con Marcella Tumminello, Amedeo Masci, Elisa Masci, Giavanna Antonini, Beatrice Aquilani, Aurora Sensi, tutti hanno ribadito che la vicinanza e la relazione con un atleta di valore abbia arricchito le proprie conoscenze tecniche e non solo; per l’Atletica Viterbo la prof.ssa Rossella Lodesani e il prof. Giuseppe Misuraca il quale ha sottolineato il valore della “equipe” del campo scuola di Viterbo, capace nei momenti importanti di fare squadra, di unire tutte le energie, mostrando di essere in grado di raccogliere le sfide anche quelle più importanti e di vincerle, confermando che l’atletica viterbese dispone di quel retroterra culturale che rappresenta un punto di riferimento nel panorama dello sport del territorio. A proposito del campo Scuola il prof. Massimo Chiusaroli ha ribadito come tutta l’atletica provinciale non possa prescindere dall’efficienza di una struttura ed il Campo Scuola si è presentato al meglio per accogliere un campione olimpico e dargli tutte le capacità tecniche di cui ha avuto bisogno. Le professoresse Anna Esposito, Luisella Rossetti, Matilde Silvestri dellI.C. P. Egidi” di Viterbo, hanno avuto modo di conoscerlo a scuola durante una premiazione di fine anno e ne hanno apprezzato le doti umane, la sua disponibilità e umiltà, in particolare la Prof.ssa Anna Esposito ha ribadito che la Scuola Egidi da sempre, ed in particolare con i progetti Erasmus, ha svolto nel corso degli anni un lavoro legato all’inclusione ed integrazione a 360 gradi, non solo alla disabilità, ma anche al disagio sociale e alle problematiche riguardante l’immigrazione, che fa dell’I.C. Egidi, al pari con le altre scuole, una realtà all’avanguardia su queste tematiche. I tecnici presenti, Federica Gregori, Umberto Battistin, Leonardo Bargagli, Cristina Cima, hanno avuto parole di stima e di affetto, sottolineando come le difficoltà di gareggiare sotto la pioggia a Parigi non hanno fermato o impedito ad Oney di esprimersi al meglio, ma al contrario gli hanno consentito di dare il meglio di sé nei momenti di difficoltà e questo è stato il suo merito, frutto di mesi di impegno sul campo. Gli atleti presenti, Andrea Spiti, Lorenzo Ticconi, Riccardo Ticconi, Pietro Belcapo, Giuseppe Guerra, Anita Santoni, Tommaso Peroni, hanno ribadito di aver conosciuto molto bene Oney in quanto hanno condiviso con lui molte sedute di allenamento, dalle quali ne sono usciti con una crescita personale e una nuova consapevolezza non solo tecnica, ma anche e soprattutto umana.
A conclusione della serata cè stato l’intervento del suo allenatore di riferimento Antonino Morabito che, riassumendo i saluti di tutti gli intervenuti, ha focalizzato l’attenzione sui meriti di questo Oro olimpico, che non sono dovuti soltanto agli allenatori che lo hanno seguito, ma sono il risultato di tutta la comunità sportiva dell’atletica e non solo, che si è lasciata coinvolgere e che ha coinvolto Oney Tapia, riuscendo in modo importante a coniugare le due componenti, l’ambiente tecnico e l’ambiente dei rapporti umani, fatti di persone, atleti, tecnici, dirigenti, associazioni sportive, le scuole, che hanno dato un valore in più e l’hanno fatto crescere ancora. Morabito nel concludere la serata ha dato appuntamento a tutti per i prossimi campionati europei ai quali Oney ha deciso di partecipare, nella speranza di vederlo ancora protagonista.
(S.B.)